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Accoglienza bimbi Sahrawi 2012 |
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Scritto da Simone Govi |
Giovedì 09 Agosto 2012 |
Giunsero a Cafarnao e quando fu in casa domandò loro: «Di che cosa discutevate per via?». Essi, però, tacquero, perché per via avevano discusso tra loro su chi fosse il più grande. Allora, postosi a sedere, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere primo, sia ultimo di tutti e servo di tutti». Quindi, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e stringendolo fra le braccia disse loro: «Chi accoglie uno di questi bambini in nome mio, accoglie me e chi accoglie me non accoglie me, ma colui che mi ha mandato» (Mc 9,33-37). Accogliere un bambino venuto da lontano, senza niente, di un’altra lingua, religione e cultura può essere difficile e faticoso. Ma in questo brano di Vangelo, Gesù ci chiede di prenderci cura di chi non ci darà niente in cambio, economicamente parlando , perché anche volendo non può… di chi forse ti causerà anche problemi che tu dovrai poi risolvere… è vero. Ma che ci arricchirà però della sua vita, della sua storia, del suo essere, coinvolgendoti in pieno e capace di metterti in gioco costantemente.
Grazie a tutti coloro che “si sono messi in gioco” , a chi ha collaborato con la propria presenza e aiuto, a chi ha contribuito con le offerte e generi alimentari, a chi ha messo a disposizioni locali e materiali, a chi ha prestato servizio, a chi è passato solo per qualche minuto, facendosi attrarre dalla “magia” di queste due settimane. Grazie a chi ha saputo donarsi gratuitamente con vero spirito cristiano.
Simone, Elisa, Polly
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